lunedì 7 novembre 2011

Domenica XXXII Tempo Ordinario

Vangelo  Mt 25,1-13
Ecco lo sposo! Andategli incontro!

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».




La differenza che esiste tra le vergini sagge e stolte è svelata in fondo al Vangelo: quando le stolte chiedono di entrare il Signore risponde "in verità io vi dico: non vi conosco". Allora è possibile rileggere l'intera parabola da questo punto. Siamo all'interno del discorso escatologico cioè del giudizio finale, ma il sì finale è legato alle scelte quotidiane: la risposta finale e definitiva, dipende dal mio "oggi", anche perché Gesù avverte "non sapete né il giorno né l'ora". Dipende dai mio "conoscere" Gesù, conoscere che non è intellettuale soltanto, ma interpersonale: è incontro. E questo è necessariamente personale, le vergini sagge non possono dare l'olio alle stolte, ovvero il mio sì non può essere sostituito da quello di qualcun'altro.

Tutte le vergini sono accomunate da tre movimenti:
1) prendono le lampade
Le lampade sono una piccola luce, tutto intorno è buio: è metafora del cammino della nostra vita, il mondo è oscurità, ma noi abbiamo questa piccola luce che ci accompagna. Questo è il nostro grande tesoro. Nel Battesimo abbiamo ricevuto questa luce che è stata accesa dal cero pasquale.
2) escono
La vita è un uscire: uscire dagli spazi chiusi nel nostro io per aprirci all'Altro, alla relazione. Cioè a Dio.
3) vanno incontro allo sposo.
La direzione è ben precisa, c'è uno "sposo" da incontrare, oggi, e questa è la bellezza della nostra esistenza. Nella vita possiamo mettere tante priorità, percorrere tante direzioni, fare tanti incontri, ma ce ne deve essere uno al di sopra di tutti, è l'incontro con Dio. In questo modo scopriamo che la relazione con lui è di tipo sponsale e fonda anche le vere relazioni con gli altri, con i fratelli.

Gesù non spiega cosa sia l'olio delle lampade. Ma dall'olio nasce la luce: Gesù in altra parte del Vangelo ha detto "Voi siete la luce del mondo" riferendosi ai suoi discepoli: l'olio allora è la fede che si concretizza nelle opere che tutti vedono (la luce). Esse diventano allora trasparenza dell'incontro con Dio, della relazione con lui, della conoscenza di lui: traboccamento di amore che si riversa nel mondo.
E' importante notare che tutte le vergini hanno all'inizio lo stesso movimento: prendono le lampade, escono e vanno incontro allo sposo, esprimono cioè tutte il desiderio di questo incontro: ma ciò non basta. Non è sufficiente, per l'ultimo giorno, il desiderio di "entrare alle nozze"; non basta riconoscere "la voce dello sposo": è necessario l'olio. Nella vita non possiamo vivere con superficialità, con un vago sentimento di Dio, ma è necessario ogni giorno crescere nella fede: il desiderio di incontrarLo si rende concreto nel far posto a lui, nel rinnegare noi stessi, la nostra presunzione; nel fuggire dal nostro peccato.

Prepariamoci allora, ogni giorno, nella vigilanza e arriveremo all'appuntamento finale per entrare nel banchetto delle nozze: nella felicità eterna.

Nessun commento:

Posta un commento