Essi invocheranno il mio Nome, e io li benedirò.
Dal libro dei Numeri
Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro:
Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace”.
Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».
Vangelo Lc 2,16-21
I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Siamo all'inizio di un nuovo anno, e quando una persona
comincia a fare qualcosa ha già in mente ciò che vuole realizzare e quello che
va a fare sarà, in modo profondo, conseguenza dell'inizio. C'è anche un detto, frutto della saggezza popolare, che dice: "chi ben comincia è a metà dell'opera". E' importante allora
iniziare bene, mettere il giusto fondamento a quest'anno.
La Parola di Dio che abbiamo ascoltato ci viene incontro
dicendoci che la roccia dove appoggiarci è Gesù Cristo stesso. Per vivere in
pienezza dobbiamo cioè sviluppare la nostra relazione con Dio, ecco il
programma di questo nuovo anno. Sarà buono se lo vivremo in una profonda
relazione con Lui, senza questa relazione tutte le altre prendono una direzione
sbagliata, che sbocca nel conflitto e nelle difficoltà di ogni genere.
La prima cosa che si chiede quando viene presentato un
bambino per il Battesimo è il nome. Il nome fonda la relazione, e Dio desidera
proprio questo, amare quella persona. Questo è un buon inizio di vita.
La prima lettura presenta la benedizione sacerdotale
attraverso la quale il popolo riceve la benedizione divina. Il senso profondo
di questa azione è l'operare di Dio che favorisce la vita, la prosperità e la
felicità degli uomini.
"Ti benedica il
Signore ti custodisca"
Viene qui invocata la protezione del Signore dai pericoli,
soprattutto dal pericolo più grave, che è quello di soccombere alla tentazione,
di fare il male e di rompere così l'amicizia con Dio, cioè di uscire dalla sua
benedizione che è la fonte di tutte le relazioni e della pace.
"Il Signore
faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia.".
Ecco un secondo livello di benedizione per coloro che
rimangono in amicizia con Dio. Il loro volto diventa riflesso di quello di Dio.
"Il Signore
rivolga a te il suo volto e ti conceda pace".
Terzo livello, il dono della pace. Oggi è la giornata
mondiale della pace. Questo termine non significa soltanto assenza di
conflitti, ma esprime prosperità, relazioni fraterne, serenità e gioia.
Per rendere possibile tutto questo Dio ha mandato suo figlio
nel mondo, ecco quanto afferma S. Paolo nella seconda lettura: "quando venne la pienezza del tempo,
Dio mandò il suo figlio, nato da donna, nato sotto la legge ..., perché
ricevessimo l'adozione a figli". .
Il figlio di Dio si è fatto figlio di una donna perché noi
potessimo diventare figli di Dio. Maria diventa conseguentemente Madre di Dio.
L'adozione a Figli si realizza con il dono dello Spirito Santo, la nostra Madre
celeste che lo ha accolto in modo sublime ci aiuti a fare altrettanto.
Possiamo accogliere questo dono se assumiamo gli stessi
atteggiamenti dei pastori e di Maria. Il Vangelo ci descrive i primi così:
andarono senza indugio, videro la mangiatoia, riconobbero in questa scena di
umiltà il Dio fatto uomo e lo adorarono, raccontarono poi ciò che avevano udito
e visto, l'apparizione degli angeli e l'annuncio della nascita del Salvatore, e
lo stupore dominò tutti i cuori.
"Maria, da parte
sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore".
La Madonna ancora una volta ci fa capire come accogliere il
mistero del Natale, non con la superficialità degli effimeri festeggiamenti
solo esteriori, ma nella profondità del cuore.
"Custodiva": le cose
più care si custodiscono. Il nostro cuore è spesso attraversato da tante cose
(immagini, pensieri, preoccupazioni, ecc.), ci stanno forse già assalendo,
abbiamo bisogno di custodire la Parola nel cuore, di non permettere a nulla né
a nessuno di occupare questo posto.
"Meditandole": se non meditiamo non possiamo crescere come figli di Dio. Dobbiamo pregare, non soltanto recitare formule di preghiera, ma contemplare il mistero gustando il dono di Dio che è suo figlio nato da Maria: Gesù. Il nome significa "Dio salva": Gesù è il Salvatore, il Figlio di Dio che ci riconcilia con il Padre.
"Meditandole": se non meditiamo non possiamo crescere come figli di Dio. Dobbiamo pregare, non soltanto recitare formule di preghiera, ma contemplare il mistero gustando il dono di Dio che è suo figlio nato da Maria: Gesù. Il nome significa "Dio salva": Gesù è il Salvatore, il Figlio di Dio che ci riconcilia con il Padre.
Ogni giorno di questo nuovo anno sia fondato sulla presenza
di Gesù nostro Salvatore, abbiamo bisogno di essere sempre uniti a lui per
vivere pienamente la nostra vocazione di figli di Dio e operare nella carità.
Questo Natale non può passare senza lasciare niente, custodiamo
allora tutte le cose che abbiamo visto ed udito meditandole nel nostro cuore.
Allora sarà veramente un buon anno.
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